Avigliana
AVIGLIANA è una una città ricca di storia, d’arte, di natura e di leggende.
STORIA
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![]() AVIGLIANA è una città fondamentalmente medievale le cui origini risalgono però al Neolitico, epoca alla quale appartengono tracce di un centro palafitticolo rinvenute alla fine del XIX secolo nelle paludi nei pressi dei suoi laghi. |
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All'età della pietra e del bronzo risalgono alcune asce e numerose coppelle utilizzate dai Druidi celti per cerimonie sacrificali. |
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Al 574 d.c. risalgono le prime opere di fortificazione della città sopra un monte locale, il monte Pezzulano, sul quale sorge tuttora il castello eretto per opera di Clefi, re dei Longobardi. Secondo alcune fonti , lo storico scontro del 750 d.c. fra le truppe di Pipino il |
Il castello, di cui purtroppo ora si possono mirare solo i ruderi rimasti dopo un pesantissimo bombardamento francese nel 1690, porta le testimonianze delle più significative tappe della storia italiana. Dall’assedio di Federico Barbarossa (1155) , alla nascita (1360), proprio nelle stanze del castello, di Amedeo VII, detto il conte Rosso, personaggio di spicco della dinastia dei Savoia. Dalla visita della regina Maria Teresa di Savoia nel 1773 in viaggio verso la Francia per sposare il futuro re Carlo X , ad Alfredo Nobel che costruì proprio nel parco di Avigliana uno dei più importanti stabilimenti di dinamite dell’Italia del novecento. |
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ARTE
Dal punto di vista artistico AVIGLIANA rappresenta uno dei borghi medievali più integri e ricchi
di architettura romanica e gotica di tutto il Piemonte.
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Sempre in questa chiesa, e anche in un’altra denominata San Pietro (X-XI sec. d.c.), si possono ammirare pregevoli affreschi del XIV –XV sec. d.c. |
PARCO NATURALE DI AVIGLIANA |
Avigliana è rinomata in tutto il Piemonte anche per le sue attrattive naturali. Soprattutto per i sui due laghi di origine morenica chiamati comunemente Lago Piccolo e Lago Grande. |
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In uno straordinario anfiteatro morenico vi è inoltre un’ampia area naturale protetta che costituisce il Parco naturale dei laghi di Avigliana. Il parco è stato istituito nel 1980 allo scopo di tutelare l'ecosistema della zona dei due laghi e della palude dei Mareschi, limitandone l'antropizzazione. La fauna è prevalentemente costituita da aironi cinerini, folaghe, germani, cormorani, gallinelle d'acqua, rane e fagiani. La flora è quella tipicadelle zone umide. |
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Sul lago grande molte sono le attrattive turistiche. In particolare si segnalano le attività sportive di canottaggio, sci nautico e vela. |
LEGGENDE
Al di là delle vicende storiche e della bellezza del posto, il parco andrebbe visitato anche perché
molte sono le leggende che lo riguardano.
La prima, e forse la più conosciuta, riguarda la formazione dei laghi di Avigliana.
Era una notte buia e tempestosa, di molti molti anni fa. Squarci di luce rompevano la
monotonia della notte, e l’acqua scendeva con grande copiosità. Un povero
viandante, senza dimora e senza cibo, giunse in Paese per cercare rifugio e un
po’ di carità. Bussò alla porta di tutte le case di Avigliana, ma nessuno volle
accogliere un povero vagabondo. Giunto alla fine del
paese, vi era una povera abitazione dove viveva da sola una anziana signora,
che viveva del poco raccolto che la terra circostante gli regalava. Il
viandante bussò alla sua porta, e la donna gli aprì e lo accolse in casa,
offrendogli quel poco cibo e quel poco spazio che possedeva, con il cuore in
mano. E così, il viandante si fermò in quella casa a dormire, e rifocillatosi,
ripartì la mattina presto. La donna, svegliatasi,
notò che il viandante era già andato via, e uscì per vedere se fosse ancora
nelle vicinanze. Ma per sua somma sorpresa, non vide più il paese di Avigliana
in fondo alla strada: al suo posto, erano apparsi dal nulla due specchi d’acqua
che avevano coperto Avigliana e i suoi abitanti, lasciando intatta solo la sua
abitazione. Leggenda vuole che quel viandante fosse il Signore, che volle
punire così l’avidità degli avignanesi.
Un’altra leggenda, riguarda un fatto realmente accaduto sulle sponde del Lago Grande. Durante il
regno di Amedeo VI di Savoia, il castello di Avigliana era sia residenza reale
che prigione. Filippo II di Savoia-Acaia vi venne imprigionato con l’accusa di
tradimento il 4 ottobre 1367 per ordine del Re, e il 21 novembre venne
condannato a morte, mediante annegamento nelle gelide acque invernali del Lago
Grande. Ancora oggi, si dice che lo spirito del nobile Filippo vaghi ancora
sulla superficie dei laghi.
Infine, un’ultima leggenda narra che nei
fondali dei laghi di Avigliana risieda una fata vestita di rugiadoso bianco.
Nessuno l’ha mai vista, ma chissà se è a lei, con i suoi incantesimi, che
dobbiamo gli splendidi colori, sempre diversi, rosato, azzurro, gioioso e
triste, del Parco Naturale dei Laghi di Avigliana.